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Advertising ed economia: quali sviluppi dopo lo stato di emergenza

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Oggi è il primo Aprile 2022 e finalmente l’Italia, dopo oltre due anni, torna a vivere senza il cappello dello stato di emergenza per la pandemia covid.

In questi ultimi mesi, e ancor di più in questi ultimi giorni, si è parlato tanto di rilancio dell’economia, ripartenza dei mercati etc… belle prospettive che comunque sono state mitigate fortemente dall’aumento del costo della vita, basta pensare al prezzo dei carburanti o ancora ai disagi che la guerra in Ucraina sta generando.

Cosa aspettarci dunque nei prossimi mesi per il mercato e in particolare per il mondo dell’advertising?

Advertising e stato di emergenzaSi può certamente pensare che l’aspetto pubblicitario è sempre un vettore trainante dei mercati, tanto con la pubblicità su carta stampata, tanto con le inserzioni sui vari media. Dunque nei progetti di rilancio economico dell’Italia ma anche del resto d’Europa è senza dubbio previsto anche un rilancio in attività promozionale.

Diversi studi e pubblicazioni rivelano, in base ad analisi di mercato e studio della storicità degli eventi, che da una crisi economica ci si riprende sempre con fatica. Tuttavia quando la “ricrescita” prende il via, la curva di miglioramento va su velocemente.

Questa previsione però si scontra con la condizione che i fatti storici possono verificarsi sì, ma non allo stesso modo e infatti la crisi generata da questa spaventosa emergenza sanitaria anche sociale ha causato un rallentamento maggiore per una ripresa visto soprattutto, il tempo ristretto in cui si è manifestata (2 anni).

Oggi ci troviamo con un mercato fortemente provato, piccole aziende che hanno dovuto chiudere, nonostante qualche aiuto ricevuto, o nel migliore dei casi, variare e cambiare attività. Ad approfittare delle restrizioni e dei lockdown sono state certamente le società che hanno investito nel web, e non c’è bisogno certo di fare nomi….

E nel campo della pubblicità online?

Per l’advertising le cose fortunatamente non sono andate tanto male.

Il mercato del web, veicolato dalle vendite online, ha retto un po’ meglio il trauma della crisi anche se i più “piccoli” hanno dovuto cedere di fronte alla forza dei vari colossi.

L’advertising infatti, ha ottenuto risultati migliori sui siti con maggiore traffico, soprattutto nei format di news.

Questo si è verificato poiché le costanti notizie sulla pandemia e adesso sulla guerra, hanno fatto registrare una crescita delle visualizzazioni di pagina. Certamente i contraccolpi economici ci sono stati per via della riduzione delle vendite soprattutto nelle PMI causando un ridimensionamento degli investimenti pubblicitari.

Dunque l’advertising, sebbene è rimasto un settore comunque “vivo” aspetta il rilancio post-crisi tanto quanto gli altri settori. Resta adesso da vedere come evolverà la situazione nei prossimi mesi.

Quello che ci auguriamo è che il conflitto Ucraino possa avere fine il prima possibile sia per l’alto prezzo pagato dalla popolazione ma anche per le conseguenze economiche che a catena, volente o nolente, stanno coinvolgendo il mondo occidentale e non solo.

Restiamo con le antenne alzate al cielo, e le dita incrociate, sperando che questo terribile periodo partito alla fine del 2019 possa presto restituire a tutto il mondo la tranquillità di una vita normale.

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