Bonus pubblicità: le novità nel 2021
Buone notizie dal nuovo anno. Sebbene la crisi Covid-19 abbia fatto tremare le economie di tutti i Paesi e rivoluzionato il mondo intero, sembra che qualcosa nel campo delle agevolazioni per le imprese si stia comunque muovendo. A partire, ad esempio, dal bonus pubblicità. Particolare sostegno viene dunque rivolto all’editoria, quella tradizionale e quella digitale.
A dicembre il Parlamento ha approvato la nuova Legge di bilancio 2021. Essa prevede, anche per quest’anno, ingenti aiuti per i settori dell’editoria, della pubblicità e dell’informazione. Sostanzialmente si focalizza tutto su una proroga dei contributi già esistenti. Si tratta del bonus pubblicità, del credito d’imposta per le edicole e del tax credit per i servizi digitali. Cerchiamo di fare chiarezza su cosa sono, a chi sono destinati e come si possono richiedere.
Bonus pubblicità
Come ricordiamo, si tratta di un bonus (già attivo a partire dal 2018) concesso a imprese, lavoratori autonomi o enti non commerciali che abbiano intrapreso un investimento pubblicitario su stampa e quotidiani online. Tali soggetti devono avere residenza fiscale in Italia.
L’ introduzione del credito è avvenuta mediante l’articolo 57-bis del decreto legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito dalla legge 21 giugno 2017. Il bonus pubblicità fa parte delle agevolazioni fiscali adottate dallo Stato per far fronte alla crisi del settore editoriale.
La nuova Legge di bilancio ha confermato a tal proposito il credito d’imposta al 50% dell’investimento effettuato (e non solo alla parte incrementale). Non è dunque più richiesto l’incremento minimo dell’1% di spesa rispetto all’anno precedente. Il tetto massimo è di 50 milioni di euro per ogni anno. La novità, rispetto allo scorso anno, è che rimarranno escluse le emittenti radiofoniche e televisive. Per quanto concerne invece le attività digitali, in quelle coperte dal bonus pubblicità rientrano: pubblicità promo redazionale e banner, dem, sms marketing, newsletter, podcast, link building e video interviste.
Il bonus potrà essere richiesto direttamente all’Agenzia delle entrate una volta decisi i termini per la presentazione delle domande. Dopo averlo ottenuto, lo si può utilizzare tramite il modello F24 per la compensazione con tributi erariali e contributi (il bonus non è infatti scaricabile in cash).
Credito d’imposta per le edicole
La legge prevede anche un aiuto per le edicole. È previsto un credito d’imposta che riguarda:
– rivenditori al dettaglio di giornali, riviste e periodici;
– esercenti attività commerciali di vendita merci abilitati alla vendita di quotidiani e/o periodici, a condizione che rappresentino l’unico punto vendita al dettaglio di giornali, riviste e periodici nel comune di riferimento.
– imprese di distribuzione della stampa che riforniscono giornali, quotidiani e/o periodici a rivendite situate nei comuni con meno di 5.000 abitanti. Quest’ultima condizione è valida solo per il 2020.
L’importo del credito d’imposta è stabilito nella misura massima di 2.000 euro.
Tax credit per i servizi digitali
Anche il tax credit per i servizi digitali è prolungato per tutto il 2021 e il 2022. Si consideri sempre il tetto massimo di 10 milioni di euro l’anno. A chi spetta questo bonus?
Il credito d’imposta per i servizi digitali è indirizzato alle case editrici di quotidiani e periodici regolarmente iscritte al registro degli operatori di comunicazione. Devono includere almeno un dipendente con contratto a tempo indeterminato. Esso è valido per il 30% della spesa effettiva sostenuta durante l’anno e utilizzata per:
– l’acquisto di server, hosting e manutenzione delle testate online;
– la cosiddetta “information technology” (tecnologia dell’informazione). Si riferisce all’acquisto di software e hardware necessari alla gestione della connettività (ad esempio: modem, switch, router. ecc.).
S.M.