Zero emissioni: il progetto ZED di Iab Italia
Io sono me più il mio ambiente e se non preservo quest’ultimo non preservo me stesso (Josè Ortega y Gasset)
Si è da poco conclusa la COP26, la conferenza delle Nazioni Unite in merito ai cambiamenti climatici del 2021, concetto chiave zero emissioni. Ogni paese si impegnerà a raggiungere una serie di obiettivi per ridurre le emissioni di C02 entro il 2030. Ma soprattutto ad azzerarle del tutto entro il 2050.
Ma il digitale? abbiamo mai pensato che il mondo digital e tutto ciò che ruota attorno ad esso possa essere in qualche modo impattante nel nostro ecosistema? Diversi studi hanno portato alla luce come un semplice invio di una mail con allegato, oppure una serie di tab lasciati aperti durante le nostre operazioni in rete o ancora enormi quantità di dati accumulati e gestiti nei data center , l’accumulo e lo smaltimento di materiali adoperati per la creazione di apparecchi tecnologi (basti solo pensare ai nostri smartphone) e molto altro sono responsabili del 4% delle emissioni totali di C02 a livello globale, e il dato è destinato ad aumentare.
Ebbene, questo quesito se l’è posto IAB ITALIA che durante lo iab forum 2021, ha presentato un progetto molto interessante.
Il progetto ZED: Zero Emission Digital
Carlo Noseda, Presidente di Iab Italia, ha esposto durante la conferenza del 16 Novembre questo nuovo “movimento” così come lo ha definito lui, sensibilizzando tutti sull’importanza dei temi della digital sustainability.
Il progetto mette insieme comportamenti da assumere sia per il singolo che per l’azienda e strumenti concreti di misurazione e comunicazione con l’obiettivo di raggiungere zero emissioni digitali.
Durante il suo discorso Noseda ha detto: “Se non sai quanto consumi su internet, non sai quanto inquini. Siamo partiti da questo presupposto nel progettare il Manifesto un digitale sostenibile che enumera le regole d’oro su come essere Zed. Stiamo lavorando poi su un sistema per misurare il digital carbon footprint e che possa diventare una vera e propria certificazione per le aziende”.
Siamo quindi tutti chiamati in causa, in un periodo storico che ci vede più che mai consapevoli e vulnerabili. Questa spinta ad atteggiamenti più ecologici viene soprattutto dalle giovani generazioni, una su tutte l’attivista Greta Thunberg.
Ma come possiamo agire più responsabilmente? vediamo alcuni suggerimenti.
Quali sono le azioni che ognuno di noi può fare per avvicinarsi alle zero emissioni?
Ecco i comportamenti da seguire secondo il manifesto:
- Limitare gli invii delle email ai destinatari chiave;
- Ridurre le dimensioni dei file in allegato;
- Abbassare la luminosità dello schermo;
- Ascoltare la musica il più possibile offline, scaricando brani;
- Sostituire i device elettronici solo quando indispensabile e con dispositivi ricondizionati;
- Salvare le pagine più consultate per ridurre l’utilizzo dei motori di ricerca;
- Ottimizzare il data storage, valutando quando attivare il backup automatico.
Invece per quanto riguarda le aziende, esse potranno partecipare al movimento attuando una serie di pratiche “green” e potranno anche diffondere il messaggio supportando il progetto ZED per un modo digitale più ecologico.
Forse, con un pizzico di provocazione, basterebbe un “lockdown” per il mondo, dal momento che l’uomo ne è spesso il primo virus. Ricordiamoci che durante un periodo difficile per tutti, nel quale siamo stati costretti a rinchiuderci in casa, il mondo aveva risposto positivamente. Un esempio su tutti? Nel 2020 L’ EEA, European Environment Agency, ha segnalato che per via dell’interruzione di numerosi attività, soprattutto nel settore dei trasporti, si è registrato un calo delle emissioni di CO2 nell’aria. Speriamo che non ci stiamo svegliando troppo tardi.