Il programmatic advertising non è una minaccia per il tuo sito web!
Negli ultimi mesi sempre più Editori stanno assistendo ad un calo del traffico sui loro siti web e questo, inevitabilmente, sta suscitando un clima generale di ansie e preoccupazioni per il futuro. Noi, in qualità di consulenti commerciali abbiamo il dovere di offrirvi non solo una collaborazione performante ma anche dissipare i dubbi sull’utilizzo o meno della pubblicità, soprattutto del programmatic advertising.
Le cause di questo calo delle pagine viste, in molti già sanno, sono dipese dall’avvento dell’ AI Overview di Google. Questa implementazione seppur comoda per vari aspetti come praticità e semplicità di ottenere informazioni su vari argomenti, di contro sta snaturando la logica stessa che sta dietro a tutto un sistema di informazione online, ovvero la ricerca e l’approfondimento degli argomenti.
Tutte le tecniche SEO, le ottimizzazioni dei parametri dei Core Web Vitals, la crossmedialità delle notizie attraverso, ad esempio, i social media non sembrano ormai essere sufficienti per determinare la permanenza e l’indicizzazione dei siti nei motori di ricerca. Quindi da questo punto di vista per gli Editori, l’unico modo (errato) per salvare il salvabile è diminuire o addirittura eliminare la pubblicità in programmatic per sperare in aumento delle pagine viste.
Un altro espediente “furbo” ma non raccomandabile, è affidarsi ad agenzie che promettono un aumento del traffico per mezzo di, ad esempio, annunci con notifiche push. Queste se inizialmente portano un aumento delle pagine viste, tuttavia, nel medio-lungo termine rischiano di compromettere l’affidabilità SEO del sito e, come successo già a molti editori, ritrovarsi con il sito web bannato da Google.
Vogliamo rassicurarvi
Il programmatic advertising da sempre ha generato pareri contrastanti perché se da una parte è una fonte di sussistenza per i siti web dall’altro, bisogna saperla dosare per evitare ripercussioni sull’esperienza utente.
Quindi il dovere di una concessionaria advertising è quello di consigliare e aiutare gli Editori nella scelta dei formati migliori creando un giusto mix tra contenuti diretti (sponsor locali) e raccolta indiretta.
Il cambiamento parte da ognuno di noi
Se è vero che con l’AI Overview di Google siamo tutti bravi ad ottenere le informazioni desiderate, quello che forse serve è un cambio di paradigma. Ognuno di noi deve pensare che dietro ad ogni articolo pubblicato c’è dietro il lavoro di un’intera redazione che si impegna ogni giorno affinché possiamo accedere gratuitamente alle informazioni. Pertanto, clicchiamo sull’articolo di approfondimento, confrontiamo le varie fonti e in quel momento non solo stiamo arricchendo il nostro bagaglio culturale ma stiamo anche supportando una giusta causa: rendere giustizia al lavoro di tanti e tanti siti web.
Cosa c’entra tutto questo con il programmatic advertising?
Per un’informazione libera e gratuita i siti web utilizzano le pubblicità per sostenere i costi di una redazione online. Il programmatic advertising costituisce una valida alternativa per gli Editori affinché possano continuare la loro attività sul web
Noi di ProjectAdv
Il nostro obiettivo da oltre 10 anni è quello di supportare questo settore e i nostri Editori affidano la gestione dei loro spazi pubblicitari perchè riusciamo a creare un equilibrio tra presenza pubblicitaria e contenuti redazionali.
Attraverso dei mockup illustrativi studiamo la soluzione migliore in base al layout del sito web e le preferenze degli Editori con un’assistenza dedicata in un’ottica di reciproca collaborazione.
Per conoscere la nostra realtà ti invitiamo a contattarci attraverso i nostri canali ufficiali.
